Non voglio essere un prodotto dell’ambiente in cui vivo.
Voglio che l’ambiente in cui vivo sia un mio prodotto.
Frank Costello
Sognatore, burlone... con la testa tra le nuvole e i piedi radicati al terreno. Sì, lo ammetto, ho una depressione latente... di Paradiso c'è solo il cognome. Puoi tirare il ragazzo fuori dal ghetto ma non il ghetto
dal ragazzo. Determinato, volenteroso, a tratti testardo con nessun pudore se c'è da sporcarsi le mani e lavorare sodo. La cosa che mi spaventa di più: camminare nel buio. La cosa che amo di più: le sfide;
quelle sane, senza sciacallaggio. Amo la Formula 1, gioco spesso ai videogiochi, in particolare a Resident Evil. Leggo, anche se sono pigro, studio e cerco di tenermi in costante allenamento fisico e mentale.
Sono nato a Napoli il 24 Marzo del 1988. Fin da piccolo ho sempre sognato di entrare nel mondo dello spettacolo,
in particolare quello del cinema. Dopo un percorso di formazione teatrale seguito a Napoli, approdo a Roma per immergermi e approfondire lo studio da attore.
Il percorso accademico mi ha cambiato, disciplinato e tra le tante personalità che hanno segnato il mio percorso, fondamentale è stato incontrare e stringere amicizia con l'attore statunitense Craig Peritz.
Nel 2011 vinco il mio primo casting per un ruolo da protagonista in un cortometraggio e sono selezionato dal drammaturgo Gianni Spezzano,
sempre come protagonista, per lo spettacolo teatrale
Bambolina.
Piccoli ma significativi traguardi che hanno reso possibile il debutto sul grande schermo con il film
Il Ragazzo della Giudecca, diretto dal regista Alfonso Bergamo.
Il mettersi in discussione e il restare con i piedi per terra, senza però perdere il giusto pizzico di follia di cui un attore necessita, sono alla base del mio lavoro.
La determinazione, la tenacia e la professionalità sono i punti di forza che mi hanno aperto le porte dei progetti a cui ho partecipato e sono le chiavi di accesso a quelli futuri. Viva il cinema!